N. 99 – Niente
di nuovo?
Seduto
sul divano del suo appartamento, Kyle Richmond riflette sul fatto che le due
persone che avevano risollevato le sorti della Richmond Enterprises hanno
oramai preso altre strade. Yvette è andata a lavorare altrove e lui è diventato
un socio qualunque. D’altronde il suo fisico non gli permetterà di continuare a
fare il super eroe per molti anni ancora e ha quindi deciso di dedicarsi principalmente
a quella attività. Sì, avrebbe potuto mantenere il controllo dell’impresa e
affidarne la guida a qualcun altro, ma ancora ricorda bene cosa era riuscito a
combinare il suo consigliere Jean Claude Pennysworth senza che lui si
accorgesse di qualcosa. Meglio mollare del tutto, a maggior ragione adesso che
non ne fa più parte la persona della quale più si fidava.
-La
cena è pronta!- urla dalla cucina Patricia Walker.
-Cosa
c’è di buono stasera?
-Una
prelibatezza. La pizza del ristorante qui vicino.
Kyle
osserva Patricia e pensa che anche lei ha interrotto la sua appena iniziata
carriera di stilista per poter passare maggior tempo a fare la super eroina.
Ok, in questo modo può dedicare più tempo anche allo shopping, ai viaggi e ad
altri hobby, ma insomma ci siamo capiti.
-A
cosa stai pensando?- gli chiede Patricia vedendolo assorto.
-A
niente di che, davvero. Piuttosto, potevamo cambiarci e andare a mangiare
direttamente al ristorante.
-No,
mi va bene così, preferisco rimanere a casa, noi due da soli. La pizza come ti
sembra?
-Ad
essere sincero, mi pare meno buona delle altre volte.
Il
volto di lei si incupisce.
-Oh.
Questa pizza non è del ristorante qui vicino, vero?- comprende Kyle.
-No.
-Ehm…
E’ meno buona ma è comunque buona. E non lo dico per cercare di rimediare.
Patricia
sorride.
“Meno
male, ho rimediato.” pensa Kyle.
-Vorrà
dire che la prossima volta la preparerai tu.
“No,
non ho rimediato.”
Tranquilli,
non è come sembra, non siete finiti a leggere una serie romantica dal titolo
Patsy e Kyle (niente contro le serie romantiche, eh). Infatti adesso sta per
arrivare quel tipo con i baffi che si fa chiamare Dottor Strange.
Il
Mago Supremo si trova all’interno della propria abitazione, quando gli compare
davanti la proiezione astrale di un vecchio dai lunghi capelli bianchi che
indossa una lacera tunica marrone e che ha un oggetto assai consumato che gli
pende dal collo.
-Finalmente
ce l’ho fatta. Sono riuscito a stabilire un collegamento.- dice soddisfatto il
vecchio.
-Chi
sei? Avverto che non rappresenti un pericolo per me, ma non ti riconosco. Sei
forse uno degli appartenenti al Circondario? Però ero sicuro di averli
sistemati tutti.
-Ah
ah ah! Quale tiepida accoglienza. E dopo aver fatto così tanti sforzo per
riuscire a parlare con il me passato.
Strange
dopo questa rivelazione osserva meglio l’oggetto che pende dal collo del
vecchio e riconosce in esso un consunto Occhio di Agamotto.
-Cosa
può essere accaduto di così terribile per ridurlo in questo stato?
-Meglio
se non lo sai. Infatti sono qui per fare in modo che quello che è accaduto non
accada.
-Ah,
ho capito. Le solite cose, insomma. Niente di nuovo.- commenta Wong che è
appena arrivato per soccorrere Stephen e che se ne va una volta visto che la
sua presenza è inutile.
-Noto
che la mia presenza non ha destato molto entusiasmo. Eppure sono qui per
salvare il mondo.
-Come
ben dovresti sapere, oramai salvare il mondo è diventata quasi routine.
-Giusto.
Comunque il difficile è stato fatto, cioè stabilire un collegamento. Per
evitare il futuro disastroso dal quale provengo devi solamente fare una
semplice cosa: ricostituire i Difensori.
-Ci
sono già i Difensori e io stesso ultimamente ne ho fatto parte per combattere
alcuni elementi molto malvagi e pericolosi.
-Tzè!
E tu li chiami Difensori, quelli attuali? Non solo non sono un vero gruppo ma
non sono nemmeno un vero non gruppo. Sono in una situazione tale che potrebbero
scomparire da un giorno all’altro.
-Sei
sicuro di quello che stai dicendo? Forse credi di trovarti in un altro periodo,
diverso dall’attuale.
-Ritieni
che abbia sbagliato il mio punto d’arrivo? Dubiti forse di te stesso?
-Ecco,
questo magari no.
-Ed
infatti non ho sbagliato, sono sicurissimo sul quando mi trovo. Purtroppo
questa è solamente la soluzione d’emergenza, non sono riuscito ad arrivare
quando prevedeva il piano originario e oramai non posso fare altri tentativi.
Per fortuna il disastroso futuro sarà comunque evitato.
-Quando
avevi programmato di arrivare?
-Diversi
giorni fa. Avrei dovuto evitare la morte dell’ippopotamo umanoide chiamato
Hippo, rimasto ucciso proprio durante una missione dei Difensori.
(Come
letto su Difensori MIT #91.)
-Non
l’avrei mai detto che un tale evento avesse così importanza.
-Invece
è proprio così.
-Ma
hai anche detto che le cose andranno bene ugualmente.
-Andranno
bene ma non così bene come sarebbero andate evitando la morte di Hippo.
-Va
bene, riformerò dei veri Difensori.
-In
ciò sarai aiutato dal nuovo Masked Raider. La mia presenza sta sicuramente
influenzando la Maschera dell’Eternità che lui indossa ed essa farà in modo di
portarlo qui. Come ultima cosa, ti chiedo di porgere le mie scuse al mago
McNee.
-Come
mai?
-I
miei tentativi di giungere in quest’epoca hanno reso meno affidabili i suoi
tarocchi. Si sarà sicuramente già accorto che qualcosa non va ma altrettanto
sicuramente non sarà ancora riuscito a comprendere il perché.
Poi
il Dottor Strange del futuro si guarda un po’ attorno e mentre sta scomparendo
fa in tempo a lasciare un ultimo importante messaggio:
-Ordina
a Wong di pulire un po’ meglio questo posto.
Il
detective Michael Corson sta per entrare nell’edificio dove si trova il suo
appartamento, quando viene fermato da una persona.
-Mi
scusi, lei è Michael Corson, vero?
-Dipende.
Se lo cerca con l’intenzione di ucciderlo, no, non lo sono.
L’altro
sorride.
-Non
sono qui per cercare di farle del male. Mi presento, sono Kyle Richmond.
-Richmond
della Richmond Enterprises?
-Sì.
Mi perdoni la domanda che può apparirle strana, ma per caso mi conosce anche
sotto un’altra identità?
-Non
so di cosa sta parlando.
Kyle
fa un’espressione che mostra chiaramente il suo non credere a quella risposta.
-Ok,
so chi è. Contento?
-Mi
sembrava strano che ci fosse qualcuno che non lo sa.- commenta un po’
tristemente Kyle.
Poi
passa un foglietto al detective.
-E
questo cosa sarebbe?
-C’è
un numero di telefono da chiamare nel caso volesse unirsi al mio gruppo.
-Non
capisco cosa c’entro io con voi super eroi.
-Le
assicuro che se non vuole avere niente a che farci, da me non uscirà una
parola. Non svelerò a nessun altro il segreto che riesce a mantenere nascosto
da così tanto tempo.
-Come
ha fatto a scoprirlo?- gioca oramai a carte scoperte Corson.
-Ho
avuto modo di parlare con l’attuale portatore della Maschera dell’Eternità e mi
ha detto che essa gli ha rivelato tutto su chi l’ha indossata precedentemente.
-Sapevo
che non avrei dovuto indossarla.
-Senza
la Maschera probabilmente sarebbe rimasto ucciso da quel demone. Il suo potere
forse non sarebbe bastato.
-Lo
penso anch’io.
-Le
confesso che non mi aspetto un sì. Mi prometta però che prenderà almeno un po’
in considerazione la proposta.
-Va
bene.
-Davvero?-
diventa improvvisamente entusiasta Kyle -Ha già più o meno un’idea sul costume
da indossare?
-Guardi
che non ho detto che accetto. Ho solo promesso di pensarci un po’ sopra.
-La
avviso che il nome Power Man è già stato preso da qualcun altro.
-Se
ne vada.
Palazzo
Reale, Dimensione Oscura (o Dimensione di Luce, che dir si voglia).
La
sovrana Clea corre ad abbracciare colui che è appena entrato nella sala. I
presenti non sono per niente sorpresi da questa dimostrazione di felicità.
D’altronde il nuovo arrivato è niente di meno che il marito della loro sovrana.
-Chi
ti sei portato dietro, questa volta?- chiede Clea in modo un po’ scortese, una
volta notato l’individuo che si trova alle spalle del Dottor Strange.
-Sapevo
che non sarei stato accolto come Strange ma mi aspettavo comunque un benvenuto
un po’ meno freddo.- commenta Masked Raider (sotto la cui maschera si cela
colui che si faceva chiamare Nullificatore Assoluto).
-Devi
perdonare la mia consorte. In un’altra mia visita vi era con me una ragazzina
che non le è rimasta molto simpatica.
(Si
riferisce a Layla Miller, come sa chi ha letto Dottor Strange MIT.)
-Allora
questa volta non ci sono problemi. Io sono il re dei simpatici!
-Stephen,
fai uscire immediatamente il tuo amico dal mio palazzo.
-Mi
spiace ma la sua presenza è indispensabile. E’ lui che mi ha contattato e che
mi ha suggerito di venire qui.
-Pensavo
che tu fossi venuto di tua iniziativa perché desideravi rivedermi.- rivela Clea
mostrandosi delusa.
-Sì,
non vedevo l’ora di rivederti, e tra poco tempo sarei venuto ugualmente qui, ma
in questo caso il mio arrivo è dovuto a un oggetto presente in questa
dimensione. Chiedo il tuo permesso per poterne prendere possesso.
-Inoltre
speravo che tu mi chiedessi di raggiungerti per un po’ di tempo nella tua
dimensione.- continua a parlare Clea ignorando ciò che le ha detto il marito.
-Lo
sai che puoi venire quando vuoi. Non devi aspettare un mio invito
-E’
deciso, vengo via con te.
-Eh?
-Perché
sei così sorpreso? Non hai appena detto che posso venire quando voglio? Oppure
in verità desideri che non torni nella tua dimensione?
-Hai
frainteso. Sono ovviamente felicissimo della tua decisione. Ma come farai qui?
-Oh,
lascerò un reggente scelto tra uno qualsiasi dei miei fedeli. La situazione è
piuttosto tranquilla e non credo proprio che Dormammu o Umar o qualsiasi altra
scocciatura si farà vedere entro breve.
-Dimmi
la verità, tu sapevi che sarebbe finita così.- dice Strange a Masked Raider,
una volta che Clea è andata a prendere un po’ di cose utili per la sua
permanenza sulla Terra.
-Certamente
no. La Maschera dell’Eternità mi mette al corrente dell’esistenza di pericoli e
al massimo può spingermi a compiere una data azione utile a risolvere il
problema, ma non mi ha mai mostrato il futuro. Almeno fino a questo momento.
Scusa se te lo dico ma sembra veramente che la presenza di Clea non ti renda
contento. Non è che per caso hai un’amante?
-La
presenza di Clea mi rende molto felice. Sono solamente rimasto un po’ sorpreso
dal suo comportamento. Mi aspettavo che avrebbe tenuto un atteggiamento più
controllato.
-Non
mi hai risposto riguardo all’amante.
-No
che non ce l’ho!
Appartamento
di Kyle Richmond e Patricia Walker, Greenwich Village.
I
due accolgono un visitatore.
-Detective
Corson, non mi aspettavo che sarebbe venuto di persona.- dice un sorpreso Kyle.
-Ho
preferito così. Meglio vedersi faccia a faccia che nascondersi dietro a un
cellulare. E non sono più detective, ho rassegnato le mie dimissioni.
-Questo
vuol dire che…
-Sì,
accetto la sua proposta. E’ già da tempo che mi chiedo se sia giusto continuare
a privare la comunità dell’aiuto che può dare il mio potere. Gli ultimi
avvenimenti mi hanno fatto capire che è giunta l’ora di mettersi in movimento.
-Avrebbe
potuto comunque continuare a lavorare nella polizia.
-Lo
so, non si senta in colpa per questo, è stata una scelta mia. E l’ho presa
anche perché non userò un costume per nascondere la mia identità. Continuerò a vestirmi
come mi sono sempre vestito.
-Vuol
dire che combatterà in camicia, cravatta e giubbotto?
-Forse
farò a meno della cravatta.
-Peccato.
Avevo già in mente il disegno di un bel costume adattissimo a lei.- si
rammarica Patricia.
Kyle
Richmond porge la mano a Michael.
-Benvenuto
nei Difensori. Ha scelto già il nome?
-Mike
Corson andrà benissimo.
Così
i Difensori hanno nuovamente un uomo fortissimo tra le loro fila, infatti la
super forza è il potere di cui dispone Corson.
La
donna termina di osservare la sfera.
-Si
sta mettendo in moto qualcosa che sarebbe stato meglio non si fosse messo in
moto.
-Nella
nostra dimensione?- chiede l’uomo.
-Sì.
-Potrebbe
rappresentare un pericolo per noi?-
-Sì.
-Ce
lo dovevamo aspettare che prima o poi la Cortex Incorporated avrebbe attirato
l’attenzione di qualcuno. La nostra scalata è stata piuttosto repentina. Spero
si tratti di super eroi. Non vedo l’ora di affrontarne qualcuno. Li ho sempre
mal sopportati.
-Pure
io. I cinecomics stanno rovinando il cinema.
-I
motivi del mio rancore sono ben altri.
-Già.
Tu non vai al cinema.
-Mi
sto pentendo di aver preso tra i miei dipendenti un’appassionata di film.
Adam
Brashear osserva il cielo e riflette. Forse, per uno con i suoi poteri, lo
spazio è più adatto. Forse potrebbe proseguire anche la sua carriera di
scienziato. Esiste un posto adatto per tutto questo? Forse no, forse sì.
-Chissà
se lo S.W.O.R.D. ha un posto libero per me.- si chiede.
Ci
sono sempre novità in una città come New York. Una notata da pochi è l’arrivo,
ma sarebbe meglio dire il ritorno, di Miss Fantastix. Compare improvvisamente
in una strada del Greenwich Village, ed è forse per questo che pochi badano al
fatto che indossi un costume da super eroe (la divisa ufficiale dei Fantastix)
e che sia apparsa dal nulla insieme a un futuristico macchinario. Futuristico
macchinario che a un gesto della ragazza si rimpicciolisce diventando
tascabile.
-Così
questa è la New York di una volta, prima che Thanos facesse quel che ha fatto.-
dice il ragazzo che è arrivato insieme a lei.
-Sì.
Anche se è una zona particolare di New York. Ma avrai tempo di vedere come è
fatta l’intera città.
I
due provengono da un futuro non propriamente roseo, tant’è vero che Miss
Fantastix ha scelto di tornare nel passato. I Fantastix, il gruppo di cui
faceva parte da tempo, si sono sciolti e lei non aveva più niente di importante
che la tenesse legata alla sua epoca. Inoltre l’arcinemico del suo ex gruppo,
il famigerato Teschio d’Oro, era riuscito a fuggire dalla prigione e secondo
lei è probabilmente tornato a rifugiarsi e a far danni in quel periodo storico
(il Teschio d’Oro, come Miss Fantastix, è comparso nella nostra epoca su
Difensori MIT #84 e #85).
-Ricordati
che qui non mi conoscono come Erika Kelley ma come Alissa Young.- dice Miss Fantastix
al ragazzo che ha portato con sé.
-Sì,
me lo ricordo, me lo hai ripetuto una decina di volte. Continuo a trovare
ridicolo farsi chiamare come la propria cantante preferita, ma starò zitto a
proposito.
-Anche
tu hai la possibilità di farti chiamare come più ti piace. Qua nessuno ti
conosce e sa il tuo vero nome.
-A
me piace il mio vero nome.
-Ok. Contento tu, Milwaukee…
177/A di Bleecker Street, Greenwich Village, New York.
Sanctum
Sanctorum del Dottor Strange.
Nottolone,
Hellcat e Valchiria, già all’interno dell’edificio, assistono all’arrivo del
Dottor Strange che porta con sé gli altri componenti del nuovo gruppo dei
Difensori. Alcuni già possiamo immaginare chi sono. Altri invece forse no. In
ogni caso, il nuovo gruppo sarà degnamente presentato ed entrerà in azione
solamente nel prossimo numero.
(Questa
è la stessa scena che già è apparsa nei due numeri precedenti.)
NOTE
Non
c’è stato verso di saltare il numero 99 e così ne ho approfittato per
cominciare a presentare alcuni dei nuovi componenti del nuovo gruppo. In
pratica i numeri 98 e 99 sono serviti per introdurre un po’ meglio alcune cose
che andremo a trovare sul numero 100. Insomma, un po’ di preparazione ci vuole,
il 100 non è che sia un numero qualsiasi.
Michael
Corson nell’universo MUSA è un umano comune, io invece ho deciso di
trasformarlo in un mutante che ha tenuto nascosto il suo potere agli altri per
molti anni. Il super eroe Mike Corson sarà, come vi è sicuramente venuto in
mente, una sorta di Luke Cage (da qui la battuta di Kyle che tira fuori il nome
Power Man).
Riguardo
a Miss Fantastix, al tempo in cui l’ho usata precedentemente non aveva ancora
un nome nell’universo MUSA e per questo motivo avevo tirato fuori quello di
Alissa Young. Successivamente hanno rivelato che si chiama Erika Kelley e mi
sono voluto adeguare, inventandomi sul momento il fatto che lei avesse mentito
sul suo nome.